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Legenda
L'Autore
L A     S T O R I A
- Scritta da Francesco Franceschi e Fabio Meschini -
Pagina 04

Ritorno nella mia piu' calma modalita' da "senza parole": osservo la... persona che mi e' davanti.... quello che mi dice e il suo aspetto sono in disaccordo con quanto ho immagazzinato nel mio database riguardo ai costumi sessuali piu' diffusi: evidentemente tale variazione nel costume generale deve essere un cambiamento abbastanza recente. Parla, forse tenta di sedurmi.... ma non la/lo ascolto.. non riesco a vedere altro che la sua diversita'... la diversita' di tutti quelli che mi sono attorno.. la mia! sono io il diverso! ma sono solo? dovrebbero esserci altri androidi come me, ma a parte la bionda non mi e' sembrato di notare nessuno che avesse aspetto o un comportamento "da androide". Gia'. Ma qual'e' il comportamento da androide? Io stesso non ero al corrente della mia natura! Mi alzo, me ne vado, uscendo dalla porta con espressione cagnesca mentre la/il bifacciale mi urla improperi riguardo la mia maleducazione. Riprendo a camminare senza meta, dato che ormai ho verificato essere una tattica valida: tanto sono osservato: non ho alleati, ma ad ongi modo non sono solo: mi braccano, ma non possono farmi nulla: non possono e non vogliono: sono una sorta di intoccabile sorvegliato speciale, tanto prezioso quanto pericoloso e loro non sembrano poterci fare niente: si agitano, a quanto pare da anni, tentando di mantenere in equilibrio una reazione chimica di cui non conoscono i componenti e che potrebbe scoppiare loro in faccia in qualsiasi momento. Forse non e' poi una cosi' cattiva situazione..... 2 India, regione del Chhattisgahr. Il piccolo Nah'm Pu, arranca verso la Collina della Luce. Si trascina sulle stampelle improvvisate, poggiando su una sola gamba: l'altra e' mozzata all'altezza di meta' coscia. Sorride fiducioso mentre si avvicina al luogo dove dimora la Dea Luminosa, perche' sa che le sue sofferenze stanno per finire. Sorpassato l'ultimo dosso, lo spettacolo splendente della Dea gli si spiega davanti agli occhi: posta sul culmine di una ripida collina, circondata da un vibrante alone di luce giallo-oro, adorata da una ordinata folla di fedeli disposti in circolo intorno a lei, raccolti in una sorridente e silenziosa adorazione. La Dea lo guarda dritto negli occhi, con un sorriso materno e rassicurante, quasi a voler dire "Avvicinati, ti aspettavo." Nah'm Pu e' ora al suo cospetto, rapito nell'osservare le distorsioni provocate dall'aura luminosa nell'aria circostante. La Dea ha tratti somatici orientali, ed e' vestita con un saari molto umile: tutto della sua immagine risplende in quella tiepida luce giallo- oro, penetrante ma non accecante. Osserva la gamba del piccolo, muove le sue mani verso di lui, che per un attimo si ritrae, istintivamente. Le mani della Dea prendono ad allungarsi, le dita si biforcano, una, due, tante altre volte: ora le sue appendici sembrano una fronda vegetale, con terminazioni sottilissime. Inizia la sua opera dal punto in cui la gamba e' stata recisa: le sue operazioni sembrano carezze, come piccoli fasci di erba sottilissima mossi da una brezza leggera, avvolgono la gamba recisa. Il fascio si muove lentamente verso il basso, rivelando mano mano la gamba, rigenerata, ricostruita. Il lento lavoro giunge alla fine, con lo sguardo dolce e sorridente della Dea, rivolto al bambino, ancora incredulo e rapito dall'estasi mistica. Ricambiando il sorriso, Nah'm Pu fugge via, ormai incapace di reggere ulteriormente la vicinanza di quella inafferabile presenza. Mi sveglio in un bagno di sudore (Sudore??). Gli squallidi mobili della lercia stanza d'albergo di infimo ordine che ho preso la sera precedente sono sparsi qua e la con una parte dei miei vestiti disseminata un po' dovunque. La testa mi sembra un melone. Una bottiglia di Jinka, il Torcibudella dei poveracci, fa compagniaad un altra mezza dozzina sparse in terra. Mi sembra di ricordare che me le sono scolate senza pieta'. Mi sono ubricato (Ubriacato??).... Il Sogno! La Dea ed il Bambino senza una gamba!! Che vuol dire??? Mi sembra di scoppiare. `E la rabbia di trovarmi sempre di fronte cose che non riesco a spiegare. Ma il mio cervello (Positronico ...Neurotronico..... Biotronico ?????) sembra mandare dei segnali... Quante domande senza risposta, e sempre nuove domande e meno risposte. Ho fatto una cazzata a bere cosi' tanto! E' una soluzione (??) da fessi, anzi non e' per nulla una soluzione... Il sogno... Che cavolo significa? Il bambino ha perso una gamba... Non si sa come e forse non e' questo quello che importa. O si?? Dunque, continuiamo: la Dea Vattelapesca fa una specie di miracolo, anzi lo fa proprio, e ricostruisce una nuova gamba al piccolo. Si. una belle storia, ma che centra con la mia storia??? Mi servirebbe uno strizzacervelli ed anche di quelli molto bravi. Un momento! Nel mio database neuronico, dovrei avere delle pseudopersonalita' da sovrapporre parzialmente alla mia per risolvere delle situazioni contingenti. Come mi e' venuto questo pensiero? Non lo so, cazzo, ma so che e' cosi' ed in fondo chi se ne frega, ora mi servono dellesoluzioni e non delle altre domande, per cui cerchiamo di procedere. Mi metto seduto con le gambe incrociate al centro del pavimento, chiudo gli occhi e faccio riaffiorare il Database. Un vortice di facce mi guarda dentro i miei occhi chiusi. Li conosco tutti, sono una parte della mia megaschizofrenica personalita', che definire multipla a questo punto e' un divertente eufemismo. Ora di fronte a me ho solo 5 facce: la ricerca si stringe. Quella a sinistra mi sembra la piu' simpatica ed e' quella meglio delineata rispetto alle altre. Forse significa qualcosa. La guardo e lui mi parla: "Ciao Eric, sono Sigmund. Il tuo probelma va ricercato nella tua sfera sessuale. Il sogno e' solo un messaggio di allarme e di disagio sessuofobico che il tuo cervello traduce con un sogno apparentemente del tutto differente. Si chiama Transfert Onirico Deviante di 4 grado", la sua voce e' calma, quasi ipnotica. Mi rilasso. Sono del tutto a mio agio. Lui e' mio amico e fara' solo cose a mio vantaggio. Lo amo. "Dunque Eric, la soluzione va ricercata in qualcosa che e' accaduta di recente. A questo ci conduce la estrema diversita' della struttura socioantropologica del sogno, del tutto estranea tecnologicamente al tuo mondo. Spesso il cervello ragiona per iperboli, cosi' ci pone di fronte ad una estema diversita' per indicarci una cosa molto vicina a noi, nel nostro caso un evento recente. `E questo e' il primo punto. Il secondo abbiamo detto e' la sfera sessuale. Cosa ti e' successo unltimamente che interessa il tuo Sexual Address? No, non rispondere, Eric, non serve. Io sono dentro di te ed attingo direttamente le risposte dalla tua matrice principale. Allora, sono 2 gli eventi sexual che ti hanno interessa o ultimamente: la Bionda e quel tipo strano al bar. Eric, niente succede per caso, a noi piace crederlo per scaricare di responsabilita' il nostro Io Cosciente, ma ogni azione e' solo la conseguenza di un avvenimento precedente, causato da noi stessi o da qualcun altro con la nostra complicita'. Il Caos, od avvenimento casuale esiste, ma in termini percentuali e' di una grandezza cosi' infinetesimale, da risultare per lo piu' irrilevante per spiegare quello che ci accade e quello che facciamo accadere. La risposta sta in quei due: pensi davvero che si sia trattato di incontri casuali, che in realta' non esistono, come ti ho spiegato? Perche' hai fatto quegli incontri Eric? Perche' non ti hanno in fondo sorpreso? In realta', almeno uno di essi ha lasciato un solco profondo in te, tanto profondo che non ti immagini quanto. Il sesso e' la chiave, Eric. La diversita' non esiste, ricorda. Noi siamo uno e tanti, uomo e donna e tutti gli altri sessi contemporaneamente. Non aver paura di quello che non conosci, altrimenti le risposte non verranno alla luce. Non ci sono domande, non ci sono risposte da creare. Esistono gia'. Devi solo riuscire a leggerle"... Apro gli occhi. Mi sento bene. Grande Sigmund! Un vero amico. Non mi avra' dato delle risposte chiare, ma una traccia si. `Cindy', il tizio strano. Non era un caso trovarlo li. E' vero, non era un semplice approccio sexual-casuale. Il suo sguardo. Sembrava aspettarsi una qualche reazione da parte mia, ma che non riguardava il sesso, od almeno non nel senso piu' evidente. Che coglione a non capirlo subito!! Mi sono lasciato fuorviare da un falso senso di disgusto (Chi sono io poi per giudicare gli altri??), senza guardare sotto le apparenze. Certo se voleva cominicarmi qualcosa, non poteva farlo in modo molto esplicito. Sono monitorato in continuazione, cosi' mi hanno detto, percio' gli approcci diretti non sono consentiti in questo gioco. E' chiaro. La Bionda. Il solo pensiero mi riscalda l'inguine. Grande esemplare! Pero' non penso a lei solo come un animale da monta. Dietro il desiderioc'e' un sentimento profondo. Abbiamo fatto sesso, ma anche qualcosa di piu'. La fusione e' stata totale. Ho avuto un blackout, per lo shock!! Anche lei potrebbe volermi voluto dire qualcosa dietro le righe ed io non ho capito. Debbo trovare tutti e due, lo sento. Il mio istinto mi spinge. E' la cosa giusta. Potrei tornare al Bar, od al locale.... Non so come, ma debbo trovarli. E debbo trovarli contemporaneamente. Non so perche', ma sento che dobbiamo avere un colloquio a tre... Bene, si riparte!!. La collina della dea risplende avvolta nella sua corona di anime raccolte in preghiera: l'alone attorno alla dea vibra come la fiammella di una candela dolcemente accarezzata da un tenue vento. Grida in lontananza. Anime senza fede si fanno strada tra i fedeli atterriti: alcuni tentano di frapporsi tra loro e la salvatrice, subito inceneriti dalle potenti armi degli stranieri che avanzano velocemente, avvolti in tessuti rilucenti di natura ignota e protetti da armature di nero metallo. Avanzano verso il centro sacro superando la collina come farebbe uno scaltro ed agile animale: la loro strada si incrocia con quella del piccolo Nah'm Pu: immobile osserva la punta dell'arma nemica alzarsi e rivolgersi contro di lui, vede se' stesso riflesso nelle grandi lenti rosse dell'uomo con l'arma. Poi l'infedele inizia a torcersi su se' stesso, strizzato come uno straccio quando viene lavato nelle acque del Grande Fiume. Avvitato in una massa urlante di stoffe, metallo e viscere, si accascia a terra, mentre attorno a lui i suoi compagni subiscono la stessa sorte o fuggono. Uno ha gettato d'istinto la sua arma in terra. E' ancora vivo. Un suono. Nella mente di tutti li' attorno. Un richiamo dolce ed autoritario li fa volgere verso la dea. "Devo andare, figli miei. Il tempo della riunione si avvicina ed anche per voi deve arrivare quello della separazione. Non siate tristi: il fuoco sacro rimarra' sempre dentro di voi". Ella si alza, alta e maestosa nella sua figura divinamente proporzionata. L'aura attorno a lei prende a stirarsi, innalzandosi verso il cielo, mentre la sua figura ormai quasi trasparente, si avvia lungo uno splendente tunnel verso l'azimuth. Scuoto la testa incredulo ed inorridito. Mi guardo intorno. Un vocio di gente irritata che si parla addosso l'un l'altra. Sono su di un vagone affollato della metro in un'ora di punta. `E mattina presto. Ho avuto un nuovo sogno (Sogno??), ma stavolta da sveglio, cioe' ero sveglio ed improvvisamente sono passato nel sogno ed ora sono di nuovo cosciente. Non capisco cosa mi sta capitando. Le cose stanno correndo un po' troppo velocemente per i miei giusti. Gia' ero disorientato prima, ora sono impaurito: Vorrei gridare aiuto a sguarciagola, ma mi trattengo, tanto capisco che quelle facce stolide che mi circondano si scuoterebbero giusto per un attimo e poi tornerebbero egoisticamente ciascuno ai propri lerci e sordidi pensieri, infischiandosene delle urla di un povero scemo che hanno davanti e che li ha distolti dai loro affari personali. Sporca umanita'! Mi rendo conto di odiare svisceratamente questi luridi omuncoli che mi circondano, vorrei eliminarli fisicamente tutti, nessuno escluso. Strani, pero', questi pensieri assassini. La risposta piu' logica e' che ho una paura folle. Cerco di calmarli, ma e' facile a dire, non a farlo. Forse non si trattava di un sogno, ma di una visione!!!! Questo squarcia un velo di nebbia nella mia testa. Umh, potrebbe essere una risposta. Ma una visione di che? Mi sembrava un film di fantascenza di 5 grado, oppure uno di religione orientale ancora piu' in basso nella scala dei valori, in cui un branco di porci alieni cerca di imporre il mito di un dio o dea che fa delle cose incomprensibili. Oppure il solito cliche' di un mito di Dea, piu' o meno aliena, che combatte un altro manipolo di beoti alieni difendendo, chissa' perche', un branco di cenciosi umani, che la adorano in modo disarmatamente irritante (ma forse li difende proprio per questo...). Forse e' una visione, ma di un qualcosa che il mio cervello non puo' accettare, se vista in un modo esplicito, e cosi' mi viene autoprospettata in un modo simbolico, cosicche' la verita' mi si metta di fronte lentamente ed io possa assorbirla senza eccessivi traumi..... Forse il trauma sarebbe troppo forte per me ed io potrei andare in un overflow completo e permanente.... Quante ipotesi!!! E quante non-risposte certe! Posso solo proseguire con il mio progetto iniziale di questa strana giornata. Cercare i due che mi ha suggerito Sigmund. Scendo dalla metro, salgo le scale, esco nella citta'. `E una giornata plumbea e sporca piu' del solito. Mi incammino lungo una via deserta. Ecco il bar. Sono 15 minuti che cammino. Sono infreddolito. Avro' si e no incontrato 20 persone in tutto. Entro, vado al banco e chiedo un sorso di qualsiasi cosa a molti gradi, per il freddo. Il barman mi guarda, sorride e mi versa qualcosa di trasparente. La bevo. `E un fuoco piacevole. Le mie vene si scaldano subito. Lo guardo riconoscente. `E rimasto con la bottiglia in mano. La testa un po' inclinata a sinistra e lo sguardo interrogativo. Gli faccio cenno e lui versa ancora. Bevo di nuovo. Ora va meglio. Riempi ancora il bicchiere e fa per andarsene. `E entrato un altro cliente. Gli faccio "Senti..", lui mi fa un cenno con la mano di aspettare. Mi siedo su di uno sgabello e aspetto paziente. Il barman serve il nuovo avventore e scambia anche 2 chiacchiere con lui. Poi torna da me. Ha una faccia simpatica, speriamo che lo sia anche di persona. "L'altra sera ho incontrato un tipo/tipa strana qui, mi ha detto che si chiamava Cindy. Debbo parlarle. Puoi dirmi se sai dove posso trovarlo/a?" Mi guarda, scuote leggermente la testa divertito e: "Cindy? Ma che avra' di tanto particolare, a parte tutto?" a questo punto si fa una grassa risata. In realta' non mi sembra poi cosi' simpatico. "Amico, se aspetti un po', vedrai Cindy entrare dalla stessa porta da cui sei entrato poco fa. Questo e', diciamo cosi', il suo ufficio, dove cattura i gonzi come te!" Altra grassa risata. Se ne va, mentre ancora le sue spalle sussultano dal diivertimento. Non solo non e' realmente simpatico, ma e' proprio uno stronzo di prima categoria. Comunque ho l'informazione che mi serve. Prendo un giornale dimenticato da qualcuno sullo sgabello accanto al mio, e comincio a leggere, mentre aspetto Cindy. In una pagina interna una notizia attira subito il mio sguardo `Incendio doloso alla All Android', dice il titolo e l'articolo sottostante spiega che un incendio di medie dimensioni si e' sviluppato nella sede centrale della All Android, ieri notte. Guardo la data del giornale che indica la giornata di ieri. Quindi l'incendio c'e' stato l'altroieri notte. Proseguo la lettura: `l'incendio e' doloso, secondo i primi accertamenti della polizia, e sono andati distrutti l'uffcio archivi e la sala backup degli uffici direttivi. Non ci sono vittime umane'. Strano. Sto metidando sulla notizia, cercando di capire se suscita qualche reazione interessante dentro di me, quando la porta si apre ed entra lui/lei, Cindy. `E vestito/a in un modo a dir poco grotteco, Un mischiume di rosso, rosa, viola ed oro. Veramente eccezionale. Non pensavo che esistessero in commercio abiti del genere, o forse se li cuce da solo/a. Lo sguardo di Cindy incrocia quello del barista, il quale fa un cenno impercettibile con la testa nella mia direzione. Lo sgardo di Cindy, manda una specie di bagliore, e subito scivola sullo sgabello a fianco del mio. "Ciao Eric, sei tornato da me". Lo/a guardo. Mi mette veramente a disagio, ma e' un qualcosa che va oltre il suo aspetto, la sua natura o come e' vestito/a, e non so spiegare perche'. "Ciao Cindy. Sono tornato, perche' debbo parlarte con te. L'altro giorno mi hai rivolto la parola, ma ripensandoci, non era un approccio da bar. Tu mi conoscevi gia', vero?" "Certo Eric, io ti conosco meglio di chiunque". "Ma io non ti avevo mai visto prima dell'altra sera!". "Anche Dana mi ha detto che non ti ricordavi di lei, anche se poi lei ha provveduto alla sua maniera a schiarirti la mente..." Sorrisetto malizioso. "Dana? Chi sarebbe?" Lei/lui mi guarda serio, poi scuote la testa, sorride e "Eric, Eric! Sei l'unico che riesce ancora a stupirmi! Ma come ti fai una superscopata e non chiedi nemmeno il nome alla donna che ti fotti?". "Ah, era Dana...", certo ci sto facendo una figura da stupido. "Ma tu che ne sai di noi due, ma tu chi cazzo sei?" "Non ti scaldare Eric. I militari sono un po' tonti e tu sei il miglior soldato in circolazione, quindi e' logico che sei un po' rallentato nelle sinapsi" "Non offendere", lo minaccio, nemmeno tanto velatamente. "Calma Eric, non ti scaldare. Io posso dirti praticamente tutto e tu devi accettarlo senza scaldarti. Come anche Dana. Noi solo possiamo farlo. Possibile che non capisci? Eppure il vecchio bastardo ti ha parlato del tuo passato, seppure in modo confuso. In effetti ha anche parlato di noi due, di me e Dana, ma di sfuggita. Il vecchio non ama parlare dei suoi insuccessi". Ora mi cominscio a scaldare. "Il vecchio, tu, Dana, bla, bla, bla. Si potrebbe avere qualche cazzo di risposta senza doverla tirar fuori con una tenaglia?". Sorrisetto da parte suo. "Certo, certo. Io sono te". Una mazzata mi avrebbe fatto meno effetto. Lo guardo in modo vacuo. Mi sta prendendo per il culo. `E l'unica conclusione logica a cui posso arrivare. "Senti, brutto pezzo di stronzo...", "Calma Eric. Frena. Prima mi chiedi delle risposte e poi ti incazzi perche' le risposte non ti piacciono. Tipicamente militare". Lo guardo con desiderio di cancellarlo rapidamente, poi penso a quello che mi e' successo in questi giorni e capisco che sarebbe la decisione piu' stupida. Questo tizio si crede astuto/a, ma io posso essere piu' furbo di lui, lo sento. Cosi' decido di restare calmo e farlo parlare il piu' possibile, poi decidero' come interpretare le sue risposte. "E della bionda che mi dici?" "Di Dana? Ma sei proprio tonto Eric, davvero non hai ancora capito? Anche lei e' te? A proposito cosa si prova a farsi una bella scopata con se stessi?? Sai sono stato un po' invidioso quando lo ho saputo. Quando c'e' qualcosa di interessante da fare non mi chiamate mai! Una volta dovremmo provare tutti e tre. Pensa che bello: scopare 3 volte con se stesso contemporaneamente. Credo certamente che sia il massimo della vita. Un massimo riservato solo per noi!". Questo e' troppo. Voglio ucciderlo subito e rapidamente. Comincio a muovermi a velocita' troppo elevata per un normale essere umano come e' Cindy, e gli/le sferro un colpo mortale alla giugulare. La mia mano invontra il vuoto. Un'altra mano mi tocca la spalla. Lui/lei e' ora seduto/a allo sgabello alla mia sinistra. Come ha fatto? "Senti Eric, non usare questi trucchetti con me, non funzionano". Lo guardo di nuovo. Ora capisco. Mi ha detto solo la verita'. Ricordo le parole del vecchio. I tre esperimenti. I due scomparsi. Tutto sembra combaciare. Un brivido forte. Lui e' davvero me! Allora anche la bionda, Dana, e' me. Mi siedo pesantemente. "Ed ora?" chiedo ad alta voce sconsolato, ma la domanda e' diretta a me stesso. Invece Cindy mi risponde serio/a: "Ed ora dobbiamo cercare di recuperare, oltre alla nostra identita, anche la nostra unita'. Quello che ci hanno fatto merita una risposta violenta e quelli della All Android non si rendono nemmeno lontanamente conto in che grosso guaio si sono cacciati.... Ora siamo di nuovo insieme, e tu hai superato lo shock della notizia. Lo dicevo a Dana che tu eri forte abbastanza, ma lei ha sempre paura che tu non riesca mai a farcela senza danni. Dai vieni, dobbiamo andare. Ci aspetta". Si alza e si avvia alla porta. La seguo docilmente. Andiamo ad incontrare Dana, la bionda. Mi rendo conto che ora che qualcuno mi dice cosa debbo fare, mi sento molto meglio. Chissa' perche'....
F I N E ???

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Il racconto "La Storia" comprende le pagine:
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